27 Luglio 2020
Si definiscono “storici” i momenti che determinano il corso delle nostre vite per gli anni a venire. L’ultimo di questi è avvenuto lunedì 20 luglio a Bruxelles.
Mentre il coronavirus continua inesorabilmente a devastare le nostre vite, l’Unione Europea per la prima volta nella sua storia, è stata capace di intraprendere un'azione unitaria, acquisendo un enorme prestito con l’idea di ridistribuire il denaro a chi è stato maggiormente colpito dal virus. In molti credevano che fosse impossibile, ma non noi. La nostra comunità non si è data per vinta, pretendendo una reazione efficace fin dalle prime avvisaglie della crisi.
Si parla davvero di un bel po’ di soldi. Così tanti che le nostre economie potrebbero veramente iniziare ad abbandonare il ‘vecchio’ in favore del ‘nuovo’, passando da un modello che sostiene disuguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria, inquinamento atmosferico, devastazione ambientale e climatica a un altro più verde, più giusto.
In fondo, è solo grazie al contributo di tantissime persone come te che siamo arrivati a questo punto! Di seguito alcuni esempi di cos’è riuscita a fare la nostra comunità per mettere sotto pressione chi di dovere.
In migliaia abbiamo inviato e-mail e tweet ai membri del Parlamento Europeo per chiedere di presentare la nostra petizione in seduta plenaria, e ha funzionato!
Al Parlamento Europeo: la leader socialista Iratxe Garcia parla delle nostre richieste.
Grazie alle donazioni della nostra comunità, ci siamo aggiudicati lo spazio più importante su Politico, un mezzo di informazione chiave perché letto dai politici nazionali ed europei, proprio la settimana prima di un importante incontro tra i leader di tutti e 27 i paesi dell’Unione.
Siamo stati presenti anche sulle homepage di alcuni dei principali portali di informazione.
Insieme a WWF Germania, abbiamo manifestato di fronte al Ministero dell’Ambiente a Berlino il 1 luglio, il giorno che la Germania ha assunto la presidenza del Consiglio Europeo. Svenja Schulze, Ministra dell’Ambiente tedesca, ha ascoltato le nostre richieste e pubblicato una risposta ufficiale.
Senza il contributo economico della nostra comunità, niente di tutto ciò che abbiamo menzionato sarebbe potuto accadere e non avremmo mai fatto progressi. D’altra parte, però, progresso non significa vittoria e i prossimi investimenti europei non realizzeranno la transizione ecologica di cui l’Europa ha tanto bisogno, a meno che non lottiamo perché sia così!
Ma non è tutto: abbiamo dimostrato l’enorme potere della gente comune attraverso tante altre azioni intraprese su tutto il continente europeo!
Insieme ad Avaaz, Transport & Environment, Greenpeace e altre fantastiche organizzazioni, abbiamo fatto sentire ancora una volta la nostra voce dove i nostri politici erano riuniti. È successo a Bruxelles, alla loro prima riunione di persona per firmare l’accordo finale. In questa occasione, abbiamo consegnato la strabiliante cifra di 1,3 milioni di firme al gabinetto di Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, mettendo insieme le nostre e quelle raccolte dai nostri amici di Avaaz e Sum of Us.
© Eric De Mildt / Greenpeace
Decine di migliaia di noi hanno costretto i capi di stato e di governo, in procinto di partecipare agli incontri bilaterali preparatori, ad ascoltarci tramite Twitter, Facebook ed e-mail. Questo è il bello della nostra comunità! Per dirne una, il nostro team ha scoperto quando Macron sarebbe andato a cena con Rutte, fautore dell’austerità, e in migliaia abbiamo inviato loro le nostre richieste… in perfetto orario per l’aperitivo!
Nelle prossime settimane, avranno luogo intense negoziazioni all’interno delle assemblee nazionali e di quella comunitaria, e tra i leader, Parlamento e Commissione europei. Ognuna di queste può essere un’occasione per lavorare verso un domani migliore. È un’opportunità enorme per noi, e non possiamo lasciarcela sfuggire.
La buona notizia è che siamo nella posizione perfetta per fare la differenza. Una comunità a livello europeo pronta ad agire, con attivisti provenienti dai paesi più diversi. Partner forti che lavorano con noi per diffondere il nostro messaggio. Strumenti capaci di metterci in contatto con i decisori politici, che si tratti di e-mail, Twitter, Facebook o perfino telefonate dirette... insieme al contributo economico di ciascuno, che ci consente di continuare a fare tutto questo.
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