INCHIESTA: FUTURO IN FIAMME. Come l'UE brucia gli alberi in nome delle energie rinnovabili

Pubblicato dalla Forest Defenders Alliance

Tutto questo legno un tempo erano alberi che ospitavano interi ecosistemi e catturavano gas responsabili dell’effetto serra.

L’Unione europea sta finanziando l’industria delle biomasse che brucia legname per produrre energia. Ma era stato detto che venivano usati soltanto gli scarti del legno o il legname secco, i rami che cadono, le cortecce, la segatura o altri residui legnosi e non alberi vivi e vegeti.

 

Messaggi chiave contenuti nell’inchiesta:

La combustione del legname emette più CO2 per unità di energia rispetto ai combustibili fossili.

Assorbire nuovamente queste emissioni tramite la riforestazione richiederà decenni se non secoli e sarà troppo tardi per reagire al collasso climatico. Dobbiamo fare qualcosa subito.

Gli alberi tagliati direttamente dalle foreste costituiscono almeno la metà del legname che viene bruciato per la produzione di energia in EU, e questa percentuale è destinata ad aumentare.

I ricercatori hanno usato satelliti, droni e immagini stradali per spiare all’interno delle centrali elettriche di combustione del legname. Queste aziende spesso scrivono sui loro siti che bruciano segatura e altri “scarti” del legno, ma l’inchiesta mette chiaramente in luce che bruciano anche tronchi interi di alberi. Le dimensioni e le cavità di alcuni dei tronchi sono un segno che provengono da vecchie foreste naturali.

Anche se queste centrali bruciassero i pellet o i trucioli di legno, sarebbero comunque provenienti dalle foreste. Le indagini condotte nelle aziende di produzione del pellet hanno mostrato che anche in questo caso venivano distrutti alberi interi.

Nell’Unione Europea le biomasse causano un inquinamento di CO2 paragonabile a tutte le emissioni dichiarate da Polonia o Italia.

 

Perché dovremmo agire?

La Commissione europea ha ampiamente ignorato le raccomandazioni dei suoi stessi scienziati contro il disboscamento e la combustione degli alberi.

L’UE definisce la biomassa “energia rinnovabile”.

L’UE finanzia questo settore massicciamente con i nostri soldi pubblici, nella speranza di raggiungere gli obiettivi di energia rinnovabile. Questi soldi finanziano il disboscamento./strong>

Complessivamente, il disboscamento per ottenere biomasse è più dannoso rispetto al disboscamento tradizionale perché i finanziamenti lucrativi per l’energia rinnovabile rendono redditizio anche il taglio di alberi che prima venivano considerati “di bassa rendita”. Nelle aree oggetto di disboscamento scompaiono gli habitat degli animali, si riduce la diversità delle piante, di esseri viventi e funghi, diminuisce la fertilità, il CO2 contenuto nel terreno e si compromette la possibilità di ricrescita delle foreste.

Dobbiamo salvaguardare le nostre foreste. Ora, è evidente come non mai che la biomassa non è una fonte energetica sostenibile. Non ci sono scarti di legno a sufficienza per soddisfare la domanda di “energia rinnovabile” da biomassa. Questa inchiesta dimostra che la vorace domanda europea di energia da biomassa sta divorando le foreste, sia all’interno dell’ UE che nel resto del mondo.

 

Leggi il report completo in inglese qui here

Leggi gli articoli dei giornali:

Il Fatto Quotidiano
Biomasse a impatto zero? “Non solo scarti di lavorazione, ma alberi tagliati solo per produrre pellet in impianti nei Paesi Ue” – Il documento esclusivo.

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