Enorme vittoria sui pesticidi
May 30, 2022
Di Giulio Carini
Anche grazie al supporto di migliaia di persone della nostra comunità, gli attivisti hanno lottato contro i governi locali e le potenti aziende del settore alimentare. E hanno vinto! Hanno fatto sentire le loro voci contro l’utilizzo dei pesticidi nel nord Italia, una zona nota per la coltivazione delle mele. Ma il governo locale e il settore alimentare, che non sono abituati a essere messi in discussione, non volevano accettare le proteste.
La posta in gioco era alta, milioni di euro. Perciò erano disposti a fare qualsiasi cosa pur di proteggere i loro profitti a scapito della nostra salute. Così hanno avviato oltre 1.300 cause legali per intimidire e mettere a tacere gli attivisti locali.[2]
Ed è qui che è entrata in gioco la nostra comunità. La tranquilla regione montuosa dell'Alto Adige vive principalmente di turismo e odia profondamente la cattiva pubblicità. Non era abituata a vedere il potere delle persone in azione. Per questo abbiamo organizzato una protesta, diffuso il nostro messaggio in varie lingue attirando molta attenzione e spinto la stampa a pubblicare informazioni su ciò che stava accadendo in Alto Adige.[3]
A inizio mese, i tribunali del nord Italia hanno archiviato l’ultima causa pendente.[4] Questo risultato dimostra che, uniti, possiamo aiutare gli attivisti locali a ribellarsi contro i governi e le aziende.
Ma la questione non riguarda soltanto qualche attivista nel nord Italia. In gioco ci sono tutte le altre cause intimidatorie in Europa che vanno fermate. E in gioco ci sono tutti i cittadini europei che devono potersi esprimere liberamente, senza essere messi a tacere con minacce o cause legali.
Infatti, questa situazione ha attirato l’attenzione di Vera Jourová, Vice-Presidente della Commissione europea, nonché la persona in grado di fermare queste cause in Europa. La Jourová ha mostrato pubblicamente il suo supporto a favore della nostra vittoria.[5] Speriamo che questo possa spingerla ad agire affinché l’UE protegga gli attivisti dalle cause legali intimidatorie.[6]
Quando gli attivisti ci hanno contattato nel 2020 erano spaventati e angosciati. Rischiavano multe elevatissime e avevano paura di ribellarsi contro il governo e un settore privato molto potente. Ora, giustizia è fatta e sono sollevati. Oggi possiamo festeggiare il fatto che, quando siamo uniti, non dobbiamo temere nessuno. La giustizia vince sempre.